Schulz e l’incantevole arte dei Peanuts
Venerdì scorso, sono andata in uno dei miei posti preferiti: la biblioteca…adoro!😍
Mi piace sopratutto il silenzio e il rispetto che regna in quel luogo…
Non esiste cartello che invita al silenzio, ma nessuno fa rumore, non esiste alcun cartello che invita a spegnere i cellulari, ma nulla suona.
Uno dei pochi posti in cui l’educazione civica fa ancora capolino! (Almeno qui in provincia!)
Comunque, tornando al punto, sono stata in biblioteca ed ho trovato una chicca del 1987:…”Povero Charlie Brown”.
Non saprei dire esattamente, ma nel mio stomaco sono partite tutte le farfalle immaginabili e sono riaffiorati ricordi di infanzia messi nel cassetto!
C’è una frase in particolare che mi fa sempre un sacco ridere, “Le sorelle maggiori sono le erbacce nel prato della vita!” …in questo caso si tratta di Linus che urla queste parole in faccia a Lucy, sua sorella…io l’avevo solamente riadattata alla fratellanza…ed appiccicata alla porta di mio fratello dopo l’ennesimo litigio finito a botte.👧🏼
Sapete cosa mi faceva andare in bestia?! Quando il mio caro fratellone mi buttava per terra e mi trascinava prendendomi per i capelli, sul pavimento del garage…😡
…sì, vabbè…in quel momento davo di matto, ma ora…ora mi viene solo da ridere tantissimo!
Sono sicura che tutti abbiamo un fratello, una sorella o un amico con il quale non si faceva altro che litigare, ma ora sembra tutto così lontano che non ci resta che sorridere e tenere a bada le lacrime.😭😭😭😭😭😭😭🤧🤧🤧🤧🤧🤧
Ma cosa non è Charlie Brown…?! ✌🏻
Un fumetto di una saggezza inimmaginabile…questi bambini che insieme affrontano la quotidianità della vita, direi anche abbastanza di petto, ma con la mentalità quasi adulta!
Charlie Brown, Lucy, Linus, Schroeder, Piperita Patty, Snoopy vivono in uno stilizzato mondo apparentemente identico al nostro, in realtà sembra di osservare dal di fuori un universo parallelo.
Mancano gli adulti e ancor di più, mancano le cose degli adulti.
Solamente ogni tanto, viene utilizzato il telefono.
I personaggi creati da Charles Schulz non hanno preoccupazioni economiche o sociali, appartengono tutti ad una società che vive nel benessere.
Tramite il fumetto Schulz riesce ad affrontare problemi psicologici di un certo spessore. Gli basta una quartina di vignette geniali e riesce a farci emozionare con riflessioni complicatissime, ma intellettualmente molto semplici, attraverso la vita dei bambini.
La particolarità che preferisco dei Peanuts è la loro delicatezza.
I disegni fatti da Schulz sono come fiori.
I ritratti fisici sottolineano i segni esteriori della primissima infanzia (il pancino, le gambette corte, il testone), ma non sono mai caricature di se stessi.
Hanno atteggiamenti sempre molto composti: ogni strana mossa è bandita, ogni stato d’animo e ritratto ai minimi termini.
Forse un po’ timoroso di turbare questa atmosfera, l’autore non sposta mai l’angolo visivo: nessuna panoraminca, nessun primo piano. I personaggi sono tutti ripresi in “campo medio”, per lo più appoggiati ad un muretto o seduti su un gradino.
Anche nel parlato, non vi è nessuna intrusione di espressioni pesanti o rumori come i tipici “bang” “crack”, “smack” etc…i personaggi di questo fumetto possono alzare la voce o anche urlare, ma il grido è comunque una continuazione del dialogo.
Tutti i personaggi sono pazzeschi a partire da Charlie Brown, il protagonista, sempre afflitto da questo senso di inferiorità, condannato alla solitudine e anche alla frustrazione.
Poi c’è Linus che potrebbe essere la proiezione di Charlie Brown, ma su un piano più estroverso.
Lucy! La figura femminile antagonista a quella di Charlie Brown. In lei possono essere riassunti tutti i segni della cattiveria infantile. Dietro a questa sua eterna sicurezza, si cela e si sente la presenza di una profonda insicurezza. Lo si intuisce dalle sue continue dichiarazioni di fede in se stessa.
Ma il personaggio che più ci ha segnato e che era ed è presente in ogni dove nel regno bambino (senza mai passare di moda tra l’altro!) è Snoopy.
Snoopy pensa e sente con un essere umano, ma sa di essere un cane.
Da un lato questo adorabile cagnolino, ha tutte le contraddizioni emotive dei suoi amici di giochi e padroni, dall’altro la consapevolezza che sia impossibile superare la barriera invalicabile del suo essere…cane!
Ho riflettuto parecchio sul fatto che mancassero completamente gli adulti e sono solo riuscita a darmi questa spiegazione: forse noi figli, che ora siamo genitori adulti (si fa per dire “adulti”), siamo incapaci di rientrare nel mondo infantile che prima ci apparteneva a pieno e che poi, di punto in bianco, non ci è più appartenuto. Forse ogni tanto lasciamo soli i bambini o al contrario carichiamo loro di attenzioni, proprio perchè ci dimentichiamo, con il passare del tempo, dei problemi che talvolta ci hanno torturato ed ora torturano i nostri figli. Crediamo siano sciocchezze, e passiamo oltre o magari, quelle che per loro sono stupidaggini, ai nostri occhi diventano enormi problemi e partiamo con il gettare loro addosso tutto il nostro stress…
Credo che Schulz ci abbia voluto far vedere questo…un messaggio a fumetti, che se ti capita di prendere in mano ti fa tornare per un nano secondo, a quel momento in cui con tuo fratello ti menavi a più non posso e che come una scossa che dura un attimo ti fa affiorare un amaro sorriso.
…la nostalgia….
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