Le tragedie di Peggy…
Vorrei continuare il fil ruoge della vita di Peggy Guggenheim, concentrandomi però sulla parte dedicata alle curiosità.
Nella Sua autobiografia, Peggy parla delle opere di cui non è riuscita ad entrare in possesso o che, per qualche ragione, ha perso strada facendo….come delle tragedie irrisolvibili e terribili.😱😱😱
Non è assolutamente raro che un collezionista, durante la vita, venda o si faccia scappare opere a cui, in realtà è particolarmente legato, ma ovviamente Peggy descriveva questi momenti come problemi di vita insormontabili.
Il primo di questi quadri è un Mirò. Il famoso intitolato “La terre labourèe” dipinto nel 1923 e che è uno delle più importanti opere del pittore, in quanto segna il Suo cambiamento e la maturità artistica.
Il quadro è diviso in tre zone ed è un misto tra sogno e immaginazione.
Tutti gli elementi all’ interno della tela (alberi stilizzati, un giornale ripiegato,una lucertola, un orecchio…etc) vengono contornati da foglie e occhi…particolari tipicamente surrealisti.
Peggy avrebbe voluto acquistarlo a Londra dalla gallerista Cooper, l’opera era venduta a 1500 dollari, ma non si sa come mai, se lo fece scappare. 🤷♀️
Venne invece acquistato da un altro collezionista, il figlio di Matisse, che lo portò in primo momento a New York, ma poi lo vendette. Alla fine, dopo vari passamano, il quadro nel 1972 finì al Salomon Guggenheim di New York dove è esposto tutt’ora!
Lo stesso vale per “Dominant curve” quadro di Kandinsky…un dipinto molto colorato, ricco di curve, angoli, cerchi… con al centro il dominante disco giallo…per l’artista fu uno delle opere più importanti, creata negli ultimi anni della Sua vita.
Peggy l’acquistò nel 1938 per la Sua prima galleria, ma qualcuno le disse che si trattava in realtà di un dipinto fascista e per questa ragione se ne sbarazzò. Lo vendette ad un collezionista che in un secondo tempo lo cedette al Museo Guggenheim di New York. La donna si arrabbiò moltissimo in quanto anni prima lo aveva offerto Lei stessa al Museo , ma questi si rifiutarono di comperarlo.😡
Per quanto riguarda invece l’opera di Picasso “Pesca di notte ad Antibes” la storia fu diversa. Peggy lasciò perdere l’acquisto: la richiesta era spropositata! In realtà aveva appena comprato casa a Venezia (Palazzo Venier) per cui non era interessata ad investire di più.💸💸💸💸
Ironia della sorte, il quadro fu acquistato dalla zia che lo cedette al Museo di Arte Moderna di New York.
Ovviamente Peggy non riuscì, nemmeno stavolta, a nascondere la Sua rabbia per il gesto.
La cosa che però la infastidì di più, furono senz’altro i Pollock di cui si privò (solo undici delle ventitre opere esposte a Venezia nel 1950, fanno ancora parte della collezione)
Non si sa con certezza il motivo per cui Peggy decise di vendere alcuni Pollock; probabilmente capì di averne troppi o magari perse la fiducia nell’artista , o forse decise che le opere del pittore dovevano appartenere ai musei e al grande pubblico per far conoscere quanto fosse grande l’artista.
Il distacco da queste opere, fu terribile per Peggy, ma nonostante tutto, dichiarò che la consegna di tali opere fu per Lei una giusta ricompensa per il duro lavoro svolto in tutti quegli anni, affinché il talento di un artista come Jackson Pollock fosse riconosciuto.
In realtà questo è il tipico crucio del una collezionista: da una parte ama spassionatamente i quadri in Suo possesso, e dall’altra é costretto a vendere, proprio per continuare a sostenere artisti di talento…
Non mancarono poi, incidenti casuali come lo sbadato ospite che una sera spense una sigaretta su di una scultura di plexiglas di Naum Gabo🤦🏼♀️ (ma come si fa!!!), o ancora peggio il furto di sei dipinti di Paul Klee, causato fondamentalmente dal vizio di Peggy di lasciare che le opere venissero osservate dall’amatore senza barriere…
Inoltre è doveroso ricordare che durante la vita, Peggy donò varie opere ai musei sparsi per il mondo ed in particolare, va sottolineato, la donazione di trentaquattro opere al Museo di Telaviv .
Detto ciò, già dedotte le varie “privazioni” , faccio presente che attualmente la collezione di Peggy Guggenheim è di circa trecento pezzi, tra quadri, sculture, totem etc…Mondrian, Picasso, Dalì, o ancora Chagall, Giacometti, De Chirico…solo alcuni…
Certo è, che tutti (e sottolineo tutti) i pezzi passati tra le mani di Peggy ne hanno fatto parte e , loro malgrado, ne hanno guidato la vita e le scelte.
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