La Tinta Unita di Piet Mondrian
Sto leggendo un libro bellissimo…
Si intitola: “Cromorama” di Riccardo Falcinelli.
Molto semplicemente, come si può intuire dal titolo, parla di “come il colore abbia cambiato il nostro sguardo”.
E’ vero, la prima impressione, può essere quella di un libro noioso…😑…colori? Mah…🤔😳.
Ed invece è incredibilmente interessante.
Nella società in cui invecchiamo, il colore ci informa, ci seduce, ci narra, ci insegna a distinguere il giusto dallo sbagliato, il vero dal falso, quello che ci piace oppure no, ci invita a preferire una cosa rispetto ad un’ altra etc etc…e tutto questo, solo grazie alla scelta di una nuance …!
La curiosità che più mi ha stupita, è stata la “tinta unita”, così come la intendiamo noi, ossia il rosso proprio rosso, il blu che è solo blu e il verde proprio verde…piatto…senza sfumature…solo così…
Pensate: è una invenzione chimica recentissima.
Infatti, solo con l’avvento della rivoluzione industriale, abbiamo potuto creare un colore piatto, luminoso e deciso, mentre prima, per quanto colore fosse unito, era sempre sfumato e mai uniforme…
Ci sono artisti, che intorno, al colore “moderno” ci hanno costruito tutto un mondo.
Per esempio quelli appartenenti alla Pop Art.
Ma se torniamo un po’ più indietro, scopriamo un altro pittore che amava queste tonalità.
Sto parlando di Piet Mondrian.
Intorno agli anni ‘20 egli giunse alla realizzazione delle sue opere più “astratte”, iniziando a percorrere, direi in maniera definitiva, uno stile che sarebbe rimasto sostanzialmente invariato fino alla morte.
Si tratta di dipinti creati disegnando una griglia, ottenuta con righe orizzontali e verticali di colore nero, sottili e spesse, riempite sia con colori puri, ma anche con quelli che, mi piace definire i non colori, ossia il grigio, il bianco e il nero.
Già in precedenza, tra il 1910 e il 1914, Mondrian aveva avviato questa scia di quadri geometrici, ma erano essenzialmente forme schematizzati di soggetti reali, come alberi, dune, il molo con l’oceano…etc
In queste opere, la geometria aveva il sopravvento sulle mere caratteristiche della rappresentazione.
Si trattava di un inizio, una sorta di ponte, con il suo abbandono della realtà, per immergersi completamente nell’astrattismo geometrico.
Nel 1918, l’artista crea il suo ultimo autoritratto figurativo, creando alle proprie spalle una tela di incroci di linee ortogonali. (Una sull’altra, fitte fitte)
Mondrian era alla ricerca di qualcosa di più.
Voleva liberarsi da qualsiasi riferimento a soggetti reali.
Nel 1920 nella serie delle “Composizioni”, l’artista inizia a concentrarsi unicamente sull’incrocio di linee che delimitavano figure riempite con i colori primari.
Secondo l’artista, questi incroci rappresentavano gli opposti e l’armonia dell’ordine universale.
Partendo da queste composizioni, il pittore costruì una serie di variazioni, molto spesso minime come per esempio la “Composizione con giallo, blu, nero, rosso e grigio” del 1921.
Sempre lo stesso anno, egli fu invitato ad esporre nella galleria parigina di Rosenberg, famoso gallerista di artisti del calibro di Picasso.
L’esposizione comprendeva artisti come quest’ultimo, ma anche Braque, Léger, Severini e altri.
In quell’occasione Mondrian espose opere tra cui la Composizione appena terminata.
Il dipinto venne acquistato dalla collezionista Helene Kroller-Müller, che successivamente ne acquistò altri.
Così come fece lo stesso Rosenberg, che addirittura ne comprò nove, dando all’artista un anticipo di 500 franchi.
Il gallerista esposte poi i quadri presso la mostra “Quelques aspect nouveaux de la tradition”, ma durante i dieci giorni di esposizione non riuscì a rivendere nemmeno un’opera.
Si sentì pertanto libero di restituire i quadri al mittente, facendosi restituire addirittura parte dell’acconto pagato.
Sentendosi profondamente ferito ed umiliato, Mondrian decise di non dipingere più, trasferendosi nella Francia del Sud da un amico.
Come gran parte dei pittori, anche in questo caso l’artista morì poveraccio, senza nemmeno i soldi per l’affitto.
…..🤨……..
Sì, vabbè …e vissero felici e contenti…forse…😢
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