Solo un po’ di Keith Haring – prima parte
L’altra sera, mentre ero lì a smanettare a destra e manca alla ricerca di materiale per il blog, mi è capitato di riflettere a quante volte ci facciamo idee sbagliate su qualcosa o qualcuno.
Idealizziamo, appiccichiamo l’immagine che in quel momento ci piace di più a persone sconosciute credendo che sia così, che sia la verità e ce ne convinciamo!
Poi apriamo la busta e ci accorgiamo che non è come ci aspettavamo…non necessariamente in peggio, intendiamoci, semplicemente in un altro modo.
A me personalmente è accaduto un saaaacco di volte…infinite….
E anche l’altra sera!
Voglio scrivere di Keith Haring, un artista talmente recente che conosciamo tutti.
Diciamo che gli anni del Suo maggiore successo, sono stati gli ’80 e ci sarebbe da scrivere un libro su di lui, un post non basta senz’altro.
Ho fatto tutta questa prefazione, perché una delle persone di cui avevo un’idea distorta è lui.
I suoi disegni coloratissimi, bidimensionali, semplici mi facevano pensare ad una persona infantile, una specie di bambinone che sfogava tutta la Sua allegria con disegni lineari simili a cartoons.
La cosa che mi ha completamente spiazzato è stata la vita privata.
Era completamente ossessionato dal fallo.
Molti dei Suoi murales partono dalla forma fallica per terminare con figure differenti, oltre a orgie, trenini vari etc… (per esempio il dipinto dei bagni del Gay Center di New York)
Pensate che era un grande estimatore di cippette disegnate sui muri, quelle che si trovano in ogni città…dopo una lunga osservazione era anche riuscito a capire qual’era il graffito migliore e….udite udite…si trova in Italia, esattamente a Firenze.
Pare che l’avesse notato durante il periodo (4 giorni) in cui soggiornò in Toscana per dipingere il muro esterno del convento di Sant’Antonio Abate di Pisa.
In realtà Haring era da una parte quella specie di bimbo non cresciuto e dall’altra un demonietto.
Quindi quello che pensavo io, non è completamente sbagliato… sono due mondi che in Lui procedono assolutamente in parallelo.
La brutalità del sesso e la dolcezza di un bacio, convivono nella stessa persona.
Ma non pensate che sia normale per un artista del calibro di Keith Haring?
Del resto la Sua vita è stata piena fin da giovanissimo, chissà cosa avrebbe ancora concluso…
Purtroppo ci ha lasciato a soli 31 anni, era malato di AIDS!
Il giovane prodigio però non se n’è andato e basta, avete mai sentito parlare della KEITH HARING FOUNDATION?
E’ un’associazione che ha come missione il continuare a sostenere, ampliare e proteggere l’eredità che lui stesso ci ha lasciato sia artisticamente che idealmente.
In realtà grazie alle Sue opere lui stesso ha contribuito alla realizzazione della fondazione.
Già in vita, si occupava di organizzare degli incontri con bambini, creare dipinti, loghi murales, con lo scopo di raccogliere fondi destinati a ospedali, comunità etc…
Nel 1989 crea questa fondazione per assicurare che la Sua eredità filantropica continuasse all’infinito.
Oggi questa associazione dona sovvenzioni a gruppi senza scopo di lucro che svolgono attività di beneficenza e di istruzione.
Secondo i desideri di Keith la Fondazione concentra il conferimento in due settori: il sostegno di organizzazioni che offrono opportunità educative ai bambini svantaggiati e anche a favore della ricerca, prevenzione e cura dell’AIDS.
Inoltre grazie a questi fondi, Haring ha disposto che le Sue opere fossero mantenute e protette…infatti la Fondazione ha una specie di archivio facilitato per la ricerca delle Sue opere e anche una vera e propria collezione privata d’arte.
Finanziano mostre, e tutto ciò che può aiutare l’iniziativa artistica di chiunque…
www.haring.com
fine prima parte….
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