Bicicletta e Pastis – (p.te 3)
Gian Renè non è normale…ovviamente dato per scontato che io abbia chiaro che cos’è la normalità…!🙄
Sono davvero spersa e spaventata.🥺
Da sola in questa barca enorme in attesa di qualcosa: una telefonata, una persona, qualcosa!
La notte è calata: ho fame, ma non intendo lasciare la barca per nessun motivo.
Quel tizio che ho rincorso prima, nella speranza di capirci di più, mi ha solo detto di essersi imbucato alla festa sapendo che era stata organizzata da Renè e che poi se n’è andato via con una ragazza e del resto non sa più niente.
Ho passato la notte più in ansia della mia vita: dormito poco e male a poppa della barca con la paura che qualcuno potesse salire a mia insaputa.
Basta! E’ ora di agire: lo vado a cercare!
Mi organizzo:
Prima cosa vado da Miguel e provo nuovamente ad instaurare una conversazione, insomma a dire qualcosa, ma mi sembra abbastanza chiaro che è uno che si fa gli affaracci suoi, dopodiché provo ad intervistare i vicini di barca, ma come al solito la fortuna mi assiste: sono russi e non parlano una parola di inglese o francese nè tantomeno d’italiano…sono al punto di partenza: praticamente disperata!
Seconda mossa prendo a noleggio una bici sgangherata e vado a fare colazione in Nizza vecchia, magari con la testa piena di zuccheri mi verrà qualche idea…intanto controllo il cellulare, ma ancora nulla.
Che bella l’aria fra i capelli! Mentre pedalo a tutta velocità, tolgo le mani dal manubrio, allargo le braccia a 180 gradi e cerco di respirare più a fondo che posso per aprire meglio i polmoni e lasciare andare un po’ l’ansia che mi attanaglia lo stomaco.
Percorro un pezzo di promenade (la gente è tutta indaffarata a raggiungere il mare) poi attraverso la strada, a quel punto scendo dalla bici e percorro l’ultimo pezzo a piedi trascinandomi dietro le Vèlo tra la folla.
A quell’ora Nizza vecchia è spettacolare: c’è il mercato dei fiori e sotto le tende bianche e rosse vengono allestiti banchetti pieni di fiori, frutta colorata e verdura.
I venditori gridano tentando di attirare a sè le persone; la gente spintona o si lascia trascinare dagli altri, imbambolata a guardare le bancarelle!
Comunque tra un “Pardon” ed un “Excuse moi…” finalmente riesco a raggiungere il mio bar preferito per le colazioni.
Entro e mi siedo al bancone, per non dar troppo nell’occhio (non mi piace farmi vedere da sola).
Il profumo è inebriante ed ovunque mi giri trovo: torte, pasticcini, croissant, pan au chocolat, caffè, thè e chi più ne ha più ne metta.
Scelta classica per me: caffè, spremuta e croissant con marmellata ai frutti rossi a parte😉.
Sono lì sola assorta nella mia colazione e nei miei pensieri, quando mi sento osservata🧚🏼♂️…mi capita talvolta: mi sento osservata e quando mi giro qualcuno mi guarda…stavolta si tratta di una donna sulla settantina, capelli corti bianchi…lineamenti tipici francesi, occhiali da sole enormi con bordo bianco e sigaretta in bocca.
La guardo e sorrido per far capire di averla colta in flagrante mentre mi guardava✌🏻.
Proseguo con il mio pasto e le mie pippe mentali.
Apro su google maps la città di Nizza e osservo con la speranza di capire dove sono, ma soprattutto da dove iniziare la ricerca…mmmmh🤔mi sento nuovamente al centro dell’attenzione di qualcuno ed infatti giro lentamente il mio sedere alla sinistra dello sgabello e con uno spavento che sfiora l’infarto, mi ritrovo la vecchietta settantenne attaccata come una cozza😱!
😥Che vorra?!
“Bonjour Madame, mi ha spaventata sa?!”
“Sei l’amica di Gian Renè…tu…ti ho vista stanotte mentre dormivi per terra sulla sua barca”
Oddio… ha una voce così roca che sembra un incrocio tra Marge Simpson e il compianto Camilleri….fumerà tanto?!😳
lo ammetto: non so cosa rispondere…cosa dico?
Se ammetto, magari è una maniaca assassina in cerca di ragazze ingenue come me, se nego magari in realtà è in buona fede e mi può aiutare…ed io sono disperata😰…
Ok, dico la verità…
In una frazione di secondo scoppio in lacrime e racconto tutto, ma proprio tutto: dal primo all’ultimo instante della vita, non della giornata 🥺.
Lei ascolta passandomi, di tanto in tanto, un kleenex pulito, ma non dice una parola.
Quando vede che sto un filino meglio, inizia a parlare lei…
“Non ho la più vaga idea di dove possa essere Gian…io non ero nemmeno alla festa…ma se ti va, posso provare ad aiutarti…possiamo provare a partire dall’inizio…che dici?!”
“Ok😥!”
“Bene…allora offrimi un Pastis!”
😳
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